Controllo e collegamento tra codice civile e legislazione dell’editoria

Abstract

La questione della erogazione dei contributi all’editoria sembra essersi trasformata da “diritto” a “problema”. La difficoltà della risposta è determinata essenzialmente dal susseguirsi di una disciplina emergenziale la cui lettura – già da tempo autorevolmente ritenuta “impossibile” da “riferire con chiarezza, e con relativa brevità”, trattandosi invero di “una legislazione così complessa e minuziosa, con incastro di regole, di eccezioni e di contro-eccezioni” – non solo non ha trovato miglioramenti nelle molte auspicate semplificazioni, ma anzi ha ulteriormente aggravato la posizione dell’interprete, disorientandolo sempre di più in un groviglio confuso ed inestricabile di disposizioni. Le incertezze risultano aggravate anche dal fatto che le molteplici letture si spingono fino ad incidere altresì sul riparto di giurisdizione, pretendendo anche una problematica attrazione di un diritto soggettivo, che si vorrebbe degradato ad interesse legittimo3, verso la giurisdizione amministrativa.

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