Il business model dei social media, garanzia per la libertà universale di espressione o minaccia per il pluralismo dell'informazione?

Abstract

La sospensione da parte dei principali social media degli account del Presidente degli USA Donald Trump, a seguito dei fatti di Capitol Hill dell’6 gennaio 2021, ha stigmatizzato il potente ruolo assunto dai social media nella gestione dei flussi informativi. Se, infatti, i social media – da un lato – hanno dato a tutti gli individui e le istituzioni la possibilità di poter esprimere liberamente e gratuitamente le proprie opinioni, dall’altro l’episodio evidenzia l’incidenza delle decisioni prese da imprese private operanti in condizioni di forte potere monopolistico sulla sfera pubblica digitale, tuttora priva di una completa regolamentazione. Il lavoro propone l’analisi del settore dei social media, evidenziandone i robusti processi di concentrazione, ed una rassegna dei principali interventi finora intrapresi dai policy maker. Il tema viene affrontato in ottica economico-aziendale, valutando anche le possibili soluzioni per garantire il pluralismo dell’informazione nella sfera pubblica digitale e ridurre il potere di mercato delle grandi imprese, mettendo in atto azioni finalizzate alla salvaguardia degli utenti.

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