Il divieto di intercettare le comunicazioni del Presidente della Repubblica

Abstract

Con la sentenza n. 1/2013 la Corte Costituzionale si è pronunciata sul conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, sollevato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nei confronti del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Palermo. Il conflitto veniva sollevato con riferimento all’attività di intercettazione telefonica svolta dalla magistratura inquirente di Palermo con riguardo alle utenze telefoniche in uso ad un ex senatore, nell’ambito del procedimento penale concernente la cd. “trattativa” tra Stato e mafia negli anni 1992-1994, nel corso del quale erano state captate conversazioni intrattenute dallo stesso Presidente della Repubblica.

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